Taxidrivers.it- Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà
Human Nature di Adam Bolt apre il quinto Festival Internazionale del Documentario. A Milano dal 12 al 15 settembre, 30 anteprime aperte al pubblico con ingresso gratuito
Sarà Human Nature di Adam Bolt il film documentario di apertura del quinto Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà, a Milano dal 12 al 15 settembre. Il film mostra la più importante rivoluzione tecnologica del ventunesimo secolo che non appartiene alla sfera digitale, ma a quella della biologia. Si chiama CRISPR, si pronuncia “crisper”, e consiste nella correzione mirata di una sequenza di DNA. CRISPR (acronimo di Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) è lo strumento di precisione che consente di tagliare il DNA nel punto esatto in cui inserire il nuovo gene, quasi come il comando “trova e sostituisci” di Word. La tecnologia CRISPR funziona in tutti gli organismi – dai batteri, alle piante, all’uomo – e le possibili applicazioni appaiono sconfinate: dalle malattie genetiche alla biomedicina, dal settore agroalimentare allo sviluppo di nuovi prodotti industriali, fino ad un nuovo approccio nella lotta ai tumori e al cambiamento climatico.
L’anteprima di Human Nature si terrà giovedì 12 settembre alle 20.30 al Teatro Litta, una delle due sedi del Festival, in corso Magenta 24. Il film documentario sarà introdotto da una breve presentazione con la produttrice Meredith DeSalazar e il professor Gianvito Martino, Direttore scientifico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, sull’argomento scientifico trattato dal film. L’incontro sarà moderato dal giornalista Luigi Ripamonti. Il Festival è uno degli eventi principali della seconda edizione del programma “Milano MovieWeek”, la settimana dedicata alla settima arte, al cinema e all’audiovisivo promossa dal comune di Milano.
Ospite d’onore il regista Gianfranco Pannone, che riceverà il “Premio Visioni dal Mondo, Cinema del Reale 2019”, assegnato a Gianni Amelio nella prima edizione del Festival, 2015, a Pietro Marcello nel 2016, a Leonardo Di Costanzo nell’edizione 2017 e a Costanza Quatriglio nel 2018.
12 i titoli nel concorso italiano Storie dal mondo contemporaneo, rivolto ai giovani cineasti italiani: Baladi’-This is my village di Cristiano Regina; I am Mariam Binladen di Vito Robbiani; Il principe delle pezze di Alessandro di Ronza; Il tempo lungo di Andrea Canepari; Ma quando arriva la mamma? di Stefano Ferrari; Marisol di Camilla Iannetti; Minor di Matteo Bontempi, Giacomo Mantovani, Andrea Panni, Pietro Repisti; No Kids For Me Thank You di Linda Nyman; Processi (Perturbazione Lucifero) di Adriana Ferrarese; Quando non puoi tornare indietro di Leonardo Cinieri Lombroso; Res Creata di Alessandro Cattaneo; The Valley di Nuno Escudeiro. 8 i titoli del concorso internazionale A Window onto the Future, rivolto alle produzioni indipendenti straniere: Bellingcat – Truth in a Post-Truth world di Hans Pool; Buddha in Africa di Nicole Schafer; Human Nature di Adam Bolt; Hunting for Hedonia di Pernille Rose Grønkjær; La Pyramide Invisible di Armel Hostiou; Le Royaume di Laurent Reyes; The Feminister di Viktor Nordenskiold; When Tomatoes Met Wagner di Marianna Economou. 9 film documentari Fuori Concorso, tra i più significativi del panorama cinematografico italiano, tra cui le anteprime assolute: IO e LEI di Massimo Ferrari con l’episodio dedicato ad Alda Merini, interpretato da Lorenza Indovina sulle tracce del personaggio da interpretare, e con l’episodio dedicato a Franca Rame interpretato da Matilde Gioli. L’uomo che visse tre volte, il film documentario di Irish Braschi in anteprima mondiale che racconta la vita, un po’ come un viaggio, di Mario Pirani. Un viaggio nei ricordi, nella sua memoria, intrapreso da un misterioso Uomo, interpretato da Neri Marcorè. Gli altri Fuori Concorso: Haiti di Marco Salom; Normal di Adele Tulli; Se potessi tornare – donne in fuga dal crimine di Manolo Luppichini; Pratomagno di Gianfranco Bonadies e Paolo Martino; Scherza con i fanti di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna; Zigulì di Francesco Lagi.
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