La tv nel pozzo
13 settembre 2024
h. 20:05
Concorso italiano – Lungometraggi
Breve Sinossi:
“La tv nel pozzo” racconta l’incidente di Vermicino, un tragico evento che sconvolse l’Italia il 10 giugno 1981, portando alla morte del piccolo Alfredo Rampi, noto come Alfredino.
Piuttosto che limitarsi alla cronaca degli eventi, il documentario si concentra sull’impatto mediatico della vicenda. Attraverso la lente delle telecamere della Rai, che trasmisero in diretta le ultime 18 ore del tentativo di salvataggio, il caso di Alfredino divenne uno dei più significativi nella storia dei media italiani, influenzando profondamente l’opinione pubblica.
Il simbolo di questa tragedia è la foto di un bambino sorridente con una maglietta a righe. Questa immagine divenne presto familiare a tutta Italia, apparendo sulle prime pagine dei giornali e sui teleschermi dei notiziari nazionali. Quarant’anni dopo, lo stesso sorriso innocente di Alfredino campeggia su un murales alto venti metri nel quartiere romano della Garbatella, ricordando a tutti l’evento che ha segnato un’epoca.
“La tv nel pozzo” non vuole raccontare la cronaca della sua storia ma piuttosto chi l’ha raccontata, ossia i media, che hanno fatto loro la storia di Alfredo Rampi trasformandola in un punto cardine della coscienza collettiva.
Note di Regia:
Il linguaggio del documentario mescola le lingue delle infinite incarnazioni che i Media hanno prodotto a partire dalla storia di Vermicino, televisive innanzitutto, ma anche letterarie, musicali, poetiche: da romanzi a canzoni, da serie tv a graphic novel a murales dipinti sui palazzi di Roma. La scommessa è capovolgere il punto di vista, puntare l’obiettivo non sulla storia di Alfredino, ma sui Media che hanno preteso di raccontarla, usando le telecamere o l’inchiostro delle rotative come la bacchetta magica di un apprendista stregone e venendone travolti, come è accaduto a milioni di spettatori.