La scomparsa di Bruno Breguet

15 settembre 2024

h. 16:30

Concorso Internazionale

Breve Sinossi:

“La Scomparsa di Bruno Breguet”, film documentario del regista svizzero Olmo Cerri, racconta la storia dimenticata del giovane militante ticinese Bruno Breguet. Nel giugno del 1970, a soli vent’anni, Breguet viene arrestato in Israele mentre tenta di contrabbandare esplosivi per sostenere la resistenza palestinese. Durante i sette anni di carcere, Bruno si radicalizza ulteriormente e, una volta uscito di prigione, si unisce al gruppo del noto terrorista Carlos. Il lungometraggio ripercorre la vita tumultuosa di Breguet, dagli attentati compiuti al fianco di Carlos alle sue intense storie d’amore, seguendo la sua incessante ricerca di giustizia sociale. Nel 1991, Breguet entra in contatto con la CIA, ma nel 1995 la sua storia prende una svolta misteriosa, quando scompare senza lasciare traccia in un viaggio dall’Italia alla Grecia. Dopo un iniziale clamore mediatico, la sua sparizione cade nell’oblio, lasciando dietro di sé un vuoto di domande senza risposta. Attraverso interviste con compagni di lotta, amici ed esperti, il regista ricostruisce la vicenda di Breguet, esplorando non solo gli eventi storici, ma anche il significato esistenziale della militanza. Questo viaggio investigativo riflette sui mezzi, sui fini della lotta politica e sul desiderio di cambiare il mondo, una volontà che persiste, seppur in forme diverse, fino ai giorni nostri.

TRAILER

Regia:  Olmo Cerri
Produzione:  Dschoint Ventschr Filmproduktion e Associazione REC
Produttore:  Karin Kock e Adriano Schrade
Montaggio:  Kathrin Pluss
Fotografia:  Giacomo Jaeggli
Durata:  97′
Paese: Svizzera
Anno:  2024

Note di Regia:

La vicenda di Bruno Breguet mi interpella e pone una domanda fondamentale, attuale nel 1970 come oggi: cosa possiamo fare per incidere sulle ingiustizie del mondo? Abbiamo costruito questo film su un doppio binario, il cuore del film racconta la storia dimenticata del giovane militante Bruno Breguet che nel giugno del ‘70, viene arrestato in Israele mentre sta realizzando un attentato con la resistenza palestinese. Sconterà sette anni di carcere duro. Da quel momento un’escalation. Attorno a questa narrazione mi sono posto tutta una serie di questioni: quali sono oggi, davanti alle ingiustizie del mondo, le possibilità di intervento che ho? Il Mediterraneo è un cimitero. I campi profughi sono anche in Europa, siamo in piena emergenza climatica, il futuro non si prospetta migliore del passato e il genocidio contro il popolo palestinese ha preso nuova forza proprio nelle settimane in cui abbiamo finito di montare il documentario. E io, che cosa faccio?