regia di Francesco G. Raganato
venerdì 11 dicembre 2015, h.17.15 – Sala Greenhouse
Dopo la sconfitta dell’esercito italiano in Nord Africa, un ufficiale di cavalleria, Amedeo Guillet, assunse il comando della resistenza eritrea contro l’esercito inglese. Al suo fianco Kadija, la bellissima figlia di un capotribù locale. Dopo oltre mezzo secolo una troupe italiana giunge in Eritrea per preparare un film dedicato a questa grande storia di amore ed eroismo. I casting per trovare la protagonista del film diventano l’occasione per conoscere, attraverso le storie delle giovani aspiranti e delle loro famiglie, la condizione e le speranze di un paese isolato dal resto del mondo da vent’anni di dittatura militare. Cosi nasce “Looking for Kadija”.
SCHEDA TECNICA
Regia: Francesco G. Raganato
Sceneggiatura: Alessandro Caruso, Chiara Laudani e Francesco G. Raganato
Produzione: Todos Contentos y yo Tambien Srl
In collaborazione con: RAI CINEMA
Montaggio: Alice Roffinengo
Fotografia: Francesco G. Raganato
Durata: 56’
Paese: Italia/Eritrea
Anno: 2014
“Looking for Kadija è il racconto di una eroica storia d’amore e un atto di fede verso il mio lavoro di documentarista.
Amedeo e Kadija avevano urgenza di essere raccontati, la loro è una storia archetipica, senza tempo, dove tutte le passioni umane si mescolano e si fondono, dando vita a due personaggi straordinari.
La spinta vitale e l’anelito all’assoluto di un giovane ragazzo italiano incontrano, e si innamorano –d’altronde, come non innamorarsi? – della caparbietà e della purezza audace della più bella donna eritrea.
Tra i due, ad unirli ed infine separarli per sempre, l’abominio della guerra e l’ineluttabile corso degli eventi umani.
È un film doppio, forse triplo. Non solo una storia d’amore, ma anche una riflessione sul nostro passato coloniale, e una velata indagine sull’origine dell’immigrazione clandestina.
E poi il sogno, il grande sogno del cinema, capace ancora oggi di ammaliare e illanguidire lo sguardo di giovani donne che lottano ogni giorno per dimenticare l’amarezza della vita”.
(Francesco G. Raganato)