regia di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
sabato 12 dicembre 2015, h.17.15 – Sala Greenhouse
Materia oscura, racconta un luogo di guerra in tempo di pace.
Lo spazio del film è il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e Nuoro, dove per oltre cinquanta anni i governi di tutto il mondo hanno testato “armi nuove” e dove il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari compromettendo inesorabilmente il territorio. All’interno di questo spazio il film compone tre movimenti.
Il primo movimento segue l’indagine di un geologo che tenta di rintracciare l’inquinamento causato dalle sperimentazioni militari.
Il secondo movimento mostra una ricerca attraverso gli archivi cinematografici del poligono che hanno visto protagonisti le armi e gli esplosivi di tutto il mondo.
La terza e ultima parte racconta il lavoro di due allevatori, un padre e un figlio e del loro rapporto con la terra, gli animali e con un passato profondamente segnato dall’attività bellica.
Materia oscura, racconta questo luogo silenziosamente avvelenato evocandone la tragicità grazie alla forza del racconto per immagini. E tra montagne e mare, passato e presente viene costantemente messa in scena una “guerra immaginaria” che sembra non aver fine.
SCHEDA TECNICA
Regia: Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Soggetto: Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Produzione: Montmorency Film
In collaborazione con: RAI CINEMA
Con il sostegno del: Programma MEDIA dell’Unione Europea
Con il sostegno di: Associazione Corso Salani
Montaggio: Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Fotografia: Massimo D’Anolfi
Durata: 80’
Paese: Italia
Anno: 2013
Contatti: Montmorency Film
“Materia oscura è un film sulla devastante convivenza tra gli elementi della natura – uomini compresi – e la “fabbrica della guerra”. Siamo dentro il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, nel cuore dell’Europa e tra queste montagne e in questo mare a sparare i propri missili sono venuti tutti: nazioni e aziende, pubblico e privati, militari e civili.
E adesso l’aria, il mare, la terra, le piante, gli animali, le persone, il cibo di questo angolo di mondo sono profondamente compromessi. Il nostro è un film d’osservazione: la telecamera puntata su ciò che accade davanti ai nostri occhi e le nostre orecchie. Il racconto procede secondo una struttura narrativa che combina pensiero razionale ed emotivo per dare vita a un affresco poetico che, anche grazie all’archivio dei militari, mostra le responsabilità che gli uomini hanno nei confronti degli spazi in cui vivono, transitano o di cui sono semplicemente ospiti passeggeri.
Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l’invisibile e l’impossibile: l’invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l’impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato.
Materia oscura, attraverso una scrittura flessibile, plurale, che non teme deviazioni, brusche interruzioni, esplosioni e improvvise contrazioni, mostra un luogo dove la vita sembra non valere nulla”.
(Massimo D’Anolfi e Martina Parenti)